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La Leadership: un percorso di concretezza

Perché Dire Fare Leader, perché si e perché, oggi, è il momento di DIRE che abbiamo bisogno a tutti i livelli di nuove LEADERSHIP, ma soprattutto di FARE il LEADER

È tutto in queste due parole, è tutto nel senso profondo dell’essere pratici, veloci, utili. Un modo, un approccio che è da sempre parte integrante del mio DNA e del mio modo di intendere il business, i gruppi di lavoro, l’essere imprenditore e anche la vita. Con i miei limiti e difetti, ma questo è: essere concreti.

Dire Fare Leader nasce intorno a due poli sinergici di questi ultimi 2 anni

"la nuova normalità,

e il ruolo del digitale"

due poli e due contesti che toccano profondamente le persone, nel pieno della primissima fase dell’emergenza sanitaria, il pensiero, “stupendo”, di costruire il progetto Dire Fare Leader.

Un evento? Sicuramente

Una piazza, un palco di confronto, di dialogo con alcuni dei più prestigiosi speaker, motivatori e trainer internazionali. Soprattutto, persone che hanno guidato persone in questi 2 anni. Leader prima di tutto.

Ma c’è di più… ed è qualcosa che ha a che fare con la praticità di cui sopra.

Di mestiere faccio il CEO di un’azienda IT. Inutile girarci intorno: siamo quella categoria di “fortunati” che hanno lavorato e lavorano, oggi più che mai, per mettere professionisti, imprese, fabbriche, manager nelle condizioni di continuare a lavorare e, se possibile, di farlo anche meglio rispetto a “prima”.

Detto questo, nel mezzo di quei giorni, tutti, ma proprio tutti siamo stati travolti dalle stesse dinamiche e dagli stessi pensieri che, puntuali, bussavano alla porta sempre alla stessa ora, alla sera dopo l’ultima inevitabile video call, gli occhi stanchi ma serrati, la testa che faceva giri strani tutti intorno alla necessità violenta di capire cosa stesse succedendo… e poi via con le riflessioni su come condurre, gestire il lavoro, stabilizzare e tranquillizzare le persone, i clienti, i tuoi collaboratori, i tuoi soci, tua figlia…

In mezzo a questa tempesta 2 COSE le avevo però ben chiare:

1. Per quanto banale, è che il mondo sarebbe cambiato, profondamente, e non sarebbe mai più tornato come prima e mai più le cose che andavano bene prima potevano essere sufficienti, questo mi è stato chiaro sin da subito, anche quando si parlava di una semplice influenza e non era chiara la portata di quanto stava davvero accadendo.

2. Sono altrettanto sincero, non avevo la minima idea di come le cose sarebbero cambiate.

Poi la scintilla: le call, le idee che viaggiano veloci, gli incontri, i confronti con, tra i tanti, un caro amico come Gianluca Turrini.

Tutto parte da quel 18 giugno.

Insieme Aa Gianluca, che aeva fatto un lavoro straordinario a mettere ineisem tante eccellenze, abbiamo organizzato un evento, ovviamente online, che ha raccolto intorno ad un tavolo digitale circa 12 tra professionisti e manager veramente importanti: Psicologici, Architetti, Responsabili di risorse Umane, Formatori, Executive Coach, Imprenditori, Startup, PA…  persone, storie, competenze significative a livello italiano.

Di cosa abbiamo parlato? Smart Working, ma c’è un “ma”.

Non di pura e, con tutto il rispetto, “semplice” tecnologia… abbiamo parlato di come affrontarlo con le persone, di come cavalcare il violentissimo cambiamento in atto nelle logiche collaborative, negli equilibri tra colleghi, partner, clienti e, finalmente, negli stili di leadership. Un conto è fare il “capo” dalla scrivania, un conto è farlo nel cuore di un’azienda che, di fisico, oggi rischia di avere solo tastiere e webcam

In quell’occasione, ricordo la tensione e la preoccupazione che si toccava con mano nelle risposte e nelle richieste di aiuto che arrivavano. Siamo stati tutti travolti da un’incredibile voglia di parlare, confrontarci, di stare insieme, condividere il nostro pensiero, la nostra esperienza, la voglia di incoraggiarci a vicenda.

La sera, prima di andare a letto, ho capito che, in un simile contesto, le risposte al grande “casino” in cui eravamo piombati non potevano venire dalle mie certezze o competenze, per quanto costruite faticosamente nel tempo… La via di uscita, la continuità prima e, oggi, la delicatissima ripartenza a cui tutti puntiamo passavano e passano solo e soltanto da altre persone, dal valore di altre persone, dalla condivisione di altri pensieri, dalla capacità di imparare, subito, a fare le cose diversamente.

Tornando a quella sera, dal giorno dopo ho cominciato a contattare nuovamente tutti i partecipanti in privato e a fare delle lunghe chiacchierate sul periodo storico che stavamo vivendo, le trasformazioni, i cambiamenti e tutto quello che ci passava per la testa. Non mi sono più fermato, dapprima ho parlato della mia idea con Marco Maria Lorusso, giornalista e amico, con Sofia D'Esposito, nostra responsabile comunicazione e marketing, e con Micaela Narciso, che mi mi aiuta nelle interviste e negli incontri internazionali, con la preoccupazione di sentirmi dire "sei folle, ma chi te lo fa fare, abbiamo altro a cui dedicarci".

Invece mi hanno risposto: perché no, ci stiamo.

Da quel momento, grazie al digitale, al cloud, alle videoconferenze, ai social, in un totale crescendo, sono entrato in contatto con numerosi professionisti di altissimo livello, da scrittori di libri, manager e CEO internazionali fino a sportivi, ex campioni del mondo, eccellenze della pallavolo, della musica tutti uniti da quella irrefrenabile voglia di condividere con me le loro riflessioni, incertezze, decisioni.

In oltre due anni ho tirato la giacca di tanti, nessuno mi ha mai detto no, e tutti i pensieri convergevano sempre sulle persone, pensando a come aiutarle a vivere un mondo del lavoro che veniva completamente stravolto ogni ora, giorno, secondo, con tutte le regole che lo governavano, prima, che venivano spazzate via in frazioni di secondo.

Dire Fare Leader… perché oggi non basta essere un buon imprenditore, non più

E quindi? In cima, alla fine di questi confronti, di questo mare magnum di idee, pensieri, percorsi… alla fine di tutto questo qual è la conclusione?

Forse è la più scontata, banale ma è altrettanto sicuramente sincera e, ancora una volta, maledettamente utile:  

oggi, non basta essere un buon imprenditore, non più, e neanche basta essere un ottimo manager.

Oggi, per ripartire in questa situazione scivolosa e delicata, serve essere una vera persona che guida altre persone, un Leader, un riferimento stabile, solido di cui le persone hanno incredibilmente bisogno, così come hanno (abbiamo) tutti necessità di un nuovo senso di appartenenza, fatto di passione, condivisione, ascolto e capacità di capire insieme e di reagire alle sollecitazioni del mercato.

Lavorare da remoto vuol dire fidarsi, vuol dire avere obiettivi chiari, vuol dire darsi regole, tempi nuovi. Non è retorica, è un puro bagno di realtà, anno 2022.

Nuovi equilibri

Oggi, 2022, dopo due anni di dentro e fuori dal lockdown, si capisce immediatamente che le persone hanno perso molte certezze e punti di riferimento, a partire dalle mura stesse dell’ufficio, dalla scrivania, dai post it e dalle foto sulla nostra bacheca. C’è di più: il lavoro stesso e soprattutto il lavoro sta smettendo di essere prioritario nel senso più “fantozziano” del termine.

Le 8, 9, 10 ore, la necessitò di dimostrare attaccamento “facendo” tardi, facendosi vedere al banco… come mi ha insegnato Paolo Gallo (diventato un caro amico proprio grazie a questo incredibile percorso),

è meglio avere una buona vita per avere un buon lavoro, e non un buon lavoro per aver e una buona o bella vita”. 

Queste parole mi hanno accompagnato per molte altre sere pensierose e ancora oggi non mi abbandonano mai. Sono le parole che mi portano a riflettere su come avrei potuto e dovrei aiutare la nostra organizzazione, le nostre persone.

Sono le parole che mi stanno spingendo a riflettere su un futuro lavorativo e di business più equilibrato e allo stesso tempo utile al business stesso e alle persone che lo creano. Non siamo onlus, questo è chiaro, ma di fronte a quello che è capitato e continua a capitare ogni giorno, anche adesso, abbiamo capito che la capacità di reagire e di “continuare” non si allena diventando schiavi del nostro stesso lavoro.

Intorno a questo flusso, forse disordinato, di pensieri hanno cominciato a prendere forma obiettivi concreti e progetti altrettanto tangibili:

  • Occorre guidare le nostre persone verso un futuro completamente diverso, animato da regole, abitudini e modelli in continua evoluzione.
  • Occorre capire e digerire cambiamenti senza precedenti per impatto e velocità
  • Le persone hanno bisogno di un senso di appartenenza chiaro, nuovo e, allo stesso tempo, di pensare al loro futuro, non solo a quello dell’organizzazione.

 Punti, obiettivi chiari come una certezza, altrettanto granitica: da solo non ce l’avrei mai potuta fare. Avevo e ho bisogno di aiuto.

Ho fatto un ulteriore passo in avanti, sono andato oltre le telefonate e ho cominciato a intervistare, a scrivere articoli a quattro mani con imprenditori, trainer, formatori… tutte persone di pensiero ma anche e soprattutto di “braccio”, di pratica, gente che stava e sta vivendo sulla propria pelle, dentro la propria organizzazione, questa rivoluzione.

È nata una rubrica live sui temi della leadership, di come un CEO, un Manager, un Leader poteva e deve oggi traghettare le sue persone nella pandemia e dopo la pandemia tra crisi internazionali e PNRR.

In un anno, insieme a Marco, Micaela e Sofia abbiamo raccolto moltissime testimonianze, interviste da ogni parte del mondo, un crescendo travolgente animato dalle stesse persone che chiamavamo in causa.  

Perché allora organizzare un evento

Perché, strada facendo, ci siamo resi conto che tra i primi confronti e la nascita di questa rubrica poi… quello che stavamo raccogliendo era ed è un patrimonio che non può essere “recintato” in un semplice spazio digitale, e voglio condividere la nostra esperienza e raccontarla sul palco tutti insieme.

Tutto cambia, tutto continua a cambiare… queste incredibili testimonianze, idee possono e devono essere messe a fattor comune, messe in discussione, arricchite nel corso di una piazza più larga, profonda, concreta.

Un evento, fisico, in presenza, senza precedenti.

Un giorno intero in cui confrontarsi e ascoltare manager, trainer, campioni dello sport mondiale… tutti insieme, tutti sullo stesso palco… livello “strada”.

Un palco su cui chiunque potrà salire perché Dire Fare Leader è fatto della stessa pasta di cui sono fatte le relazioni… è fatto di persone.

Il valore, se non è condiviso, non vale nulla…

Ci vediamo qui, il 22 ottobre 2022

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© COPYRIGHT 2022 Dire Fare Leader - TUTTI I DIRITTI RISERVATI.
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